PENSIONATO UNIVERSITARIO

“Il Tempo che trascorrerai in questo luogo è un tempo prezioso.”

Santa Francesca Saverio Cabrini

Il Pensionato Femminile “Madre Cabrini”

Il Pensionato Universitario “Madre Cabrini” realizzato nel 1994, è ubicato nell’edificio che è stato la sede “storica” delle scuole cabriniane; sorge proprio in centro alla città di Milano, in corso di Porta Romana, un punto nevralgico per il mondo universitario, ed è la propria collocazione una delle carte vincenti di questo luogo.

Questa struttura è gestita dalla congregazione delle Missionarie del sacro Cuore di Gesù e da una collaboratrice laica (tutor), corresponsabile della dimensione educativa e dell’andamento disciplinare del pensionato, che ne coordina le attività. La presenza di tale figura laica è apprezzata dalle ospiti: “il fatto che ci sia una tutor, che è una ragazza come noi, per me è molto positivo: favorisce il dialogo, la discussione su eventuali problemi e supporta nel trovare decisioni su come risolverli“. La tutor è impegnata, inoltre, nella promozione di attività ed occasioni che favoriscono l’incontro, il dialogo e la vita associativa tra le studentesse, momenti che le ospiti riconoscono essere “funzionali alla crescita e alla valorizzazione della propria personalità e interiorità spirituale“.

Il Pensionato si propone alle sue ospiti come luogo di una progressiva maturità umana e cristiana, di una seria formazione culturale, di una continua crescita nell’uso della libertà, nella capacità di autocontrollo per promuovere personalità solide, mature, capaci di libere decisioni, di rapporti interpersonali, di responsabilità creative, in grado di confrontarsi con i valori evangelici e di testimoniarli nell’ambiente di vita, di studio e di lavoro. Tale formazione si realizza non solo attraverso momenti realizzati ad hoc, ma anche e soprattutto attraverso testimonianza che le suore e la tutor compiono quotidianamente, così come le pensionanti rilevano: “ci forniscono l’esempio su cui modellare la nostra quotidiana esperienza della convivenza“.

Nella struttura sono ospitate sessanta ragazze, provenienti da tutte le regioni italiane, ma non solo: studentesse che frequentano le più diverse facoltà che il capoluogo lombardo offre. Un coacervo di culture e di interessi, che ad occhi esterni potrebbe sembrare difficile far convivere. Invece, è proprio la varietà di questo assortito gruppo femminile una delle carte vincenti di questa realtà. Ciò accade anche grazie allo spirito familiare che si respira all’interno delle mura del pensionato: “si vive in un’atmosfera di serenità. Ci si sente quasi come in famiglia “. Sin dal momento della sua ideazione ci si è posti come obbiettivo quello di offrire alle sue ospiti la possibilità di frequentare gli studi universitari, nei vari atenei della città, risiedendo in un ambiente confortevole, in un clima di famiglia, dove ciascuno si possa sentire a proprio agio. La struttura stessa dei locali è funzionale a tale scopo: le ragazze alloggiano in oltre 35 stanze, ripartite su tre piani, (singole e doppie, dove le ragazze trovano il necessario silenzio per poter studiare e riposare) e dispongono di spazi comuni, che permettono l’instaurarsi di rapporti interpersonali nell’accoglienza e nel rispetto della singola persona.

Progetto educativo

Il Pensionato Femminile “Madre Cabrini”, sito in MILANO – Corso di Porta Romana, 105 – si propone alle sue ospiti come luogo di una progressiva maturità umana e cristiana, di una seria formazione culturale, di una continua crescita nell’uso della libertà, nella capacità di autocontrollo per promuovere personalità solide, mature, capaci di libere decisioni, di rapporti interpersonali, di responsabilità creative, in grado di confrontarsi con i valori evangelici e di testimoniarli nell’ambiente di vita, di studio e di lavoro. 

Gli ambiti in cui deve essere sviluppato tale progetto sono: 

  • L’ AMBIENTE E LA VITA IN PENSIONATO. 
  • LA FORMAZIONE SPIRITUALE. 
  • LA FORMAZIONE CULTURALE. 

L’ambiente e la vita in pensionato 

Il Pensionato Cabriniano offre alle sue ospiti la possibilità di frequentare gli studi universitari nei vari atenei della città, risiedendo in un ambiente confortevole, in un sereno clima di famiglia dove ciascuno si deve sentire a proprio agio.

Si cercherà di promuovere l’instaurarsi di autentici rapporti interpersonali nell’accoglienza e nel rispetto di ogni singola persona e nella convinzione, supportata dalla fede, che ciascuna è dono di Dio per l’altro ed è portatrice di carismi finalizzati alla “crescita” di tutte. Non ci si fermerà quindi alla formazione di un gruppo eterogeneo di persone, ma si tenderà a formare una comunità di fede permeata di un sano e arricchente pluralismo. Ogni ospite dovrà sentirsi libera di incontrare in un rapporto di amicizia e di confidenza sia la tutor che le religiose interessate al pensionato. 

La formazione spirituale 

Nel pensionato la formazione spirituale avrà un posto privilegiato.

Obiettivi di tale formazione spirituale saranno: 

  • il raggiungimento di una professione di fede matura che illumini e orienti tutte le scelte di vita; 
  • un vivo senso di appartenenza alla Chiesa; 
  • una forte spiritualità missionaria. 

Strumenti per la formazione spirituale saranno: 

  • i colloqui personali; 
  • la presenza programmata di un assistente spirituale; 
  • gli incontri di ascolto della Parola, momenti di condivisione e di preghiera nei tempi forti dell’anno liturgico o in altre particolari occasioni; 
  • la disponibilità di una Cappella con la presenza di Gesù Eucaristico nella quale, chi lo desidera, potrà trovare un luogo per la preghiera personale; 
  • la possibilità di partecipazione libera, in Istituto, alla liturgia eucaristica feriale e domenicale; 
  • l’opportunità di conoscere i programmi di pastorale giovanile promossi dalla Diocesi o dall’Istituto; 
  • la possibilità di partecipazione a momenti di ritiro spirituale. 

La formazione culturale 

Alla base di ogni formazione culturale occorrerà innanzitutto prendere coscienza, con spirito critico e rigoroso, delle tensioni e dei problemi del nostro tempo. Da tale consapevolezza bisognerà passare ad essere in grado di maturare criteri di sano discernimento per essere aperti a formulare progetti personali, secondo la propria vocazione e le proprie attitudini, allo sviluppo del pensiero e del bene comune.

Si proporrà alle ospiti una cultura che, nel riconoscere la Verità del Vangelo e il cammino della tradizione ecclesiale, sappia ricavare da essi i principi ispiratori di discernimento per un’elaborazione culturale.

Si terrà soprattutto conto di formare una cultura del rispetto della persona, della solidarietà e della giustizia, della pace e della responsabilità sociale favorendo iniziative concrete per l’affermazione di tali valori.

Si avrà cura di proporre alle ospiti qualche gesto di solidarietà da realizzare insieme.

Strumenti per la formazione culturale saranno: incontri di programmazione, contatti con esperti per la trattazione di specifici argomenti di interesse comune, partecipazione a spettacoli teatrali, musicali, ecc..

Si avrà infine particolare cura nel prendere in considerazione le iniziative culturali promosse dalle stesse università.

La Direttrice della Casa, la Tutor e le responsabili della pastorale dovranno, al termine di ogni anno accademico, verificare il cammino fatto nella realizzazione del PROGETTO EDUCATIVO nel suo insieme ed in riferimento alle singole ospiti.

Il PROGETTO EDUCATIVO dovrà quindi essere portato a conoscenza delle ospiti e delle loro famiglie che saranno invitate ad accettarlo e ad essere soggetti attivi nella realizzazione dello stesso.

Scarica qui la Domanda di ammissione.

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